Chef....L'idea

 

 

 

 

Anarca, visionario, bambino, istintivo, goliardico, semplice, curioso, complesso, timido, riflessivo... Massimo VigliettiUn cuciniere che vuole essere artigiano, non artista. Un look insolito e un po' rock, come ascoltare Tom Waits: tutto sembra e tutto non è… La voce roca, la chitarra tagliente, come padelle e mestoli a giocare col fuoco: sì, giocare, prendersi in giro, amare la passione senza sfruttarla, senza aggredirla, umilmente…

Ricette che non esistono eppure ci sono, odori e profumi a dare sapori e gusti, tutto in discussione, a cercare di fare partecipare e capire. Così i suoi piatti: una volta conosciuto o assaggiata la sua cucina si ha voglia di fare quattro chiacchiere o prendere un altro menu… ascoltando ancora un po’ di Tom Waits

L'idea...

La gastronomia è una forma di linguaggio con cui si esprimono creatività, cultura, felicità, armonia, bellezza, poesia, complessità, magia, humor, provocazione. Le informazioni trasmesse da un piatto si apprezzano per mezzo dei sensi; ma si valutano e razionalizzano anche con la riflessione. Si rompono gli schemi della struttura classica dei piatti: tra gli antipasti e i dolci c'è un'autentica rivoluzione, frutto, in primo luogo, della simbiosi tra il mondo del dolce e quello del salato; le ricette sono concepite in modo che l'armonia si esprima in piccole dosi. L'ironia, lo spettacolo, la performance sono lecite purché non siano gratuite, ma rispondano, o si colleghino, ad una riflessione gastronomica. Il "menu-degustazione" è la massima espressione della cucina “d'avant-garde”. Un caos voluto, pensato, studiato.